Il canarino Giallo

Inviato da Canali Giovanni il Lun, 11/04/2016 - 22:07

La varietà “giallo”. L'uomo della strada, se interrogato sul colore del canarino, risponderebbe subito giallo, si parla anche di giallo canarino. In realtà tutto ciò è sbagliato; infatti il canarino in natura non è giallo e non esiste un giallo proprio del canarino. In natura il canarino è complessivamente verde, presenta una base lipocromica, per l'esattezza carotenoide, gialla, sulla quale si sovrappongono le melanine nere e brune creando l'effetto d'insieme verde. Allo stato domestico, per mutazione, secoli or sono, le melanine, di alcuni soggetti sono state inibite, rimanendo i carotenoidi gialli il solo pigmento, i canarini interessati dal fenomeno sono diventati gialli.

Il caso all'origine, colpì molto e il canarino, già popolare, lo divenne ancora di più. Venne all'epoca chiamato zuccherino, poiché ricordava certi zuccherini in voga a quei tempi. La tonalità del giallo (che costituisce la varietà originale) varia da un individuo all'altro, quindi non pare logico che si possa parlare di un giallo canarino. Si può parlare ad esempio, di giallo ranuncolo, poiché i ranuncoli hanno un loro giallo tipico, di giallo ginestra o polenta per lo stesso motivo, ma nel canarino le tonalità sono, come dicevamo, diverse. Nel giallo brinato, che corrisponde al selvatico, può esserci o non esserci un effetto strutturale di diffusione della luce. Se tale effetto non sussiste il colore è paglierino; altrimenti in presenza delle strutture responsabili della diffusione si ha una tonalità verdognola, chiamata limone, poiché può ricordare la scorza del limone specialmente acerbo. Essendo la tonalità limone multifattoriale possiamo avere diverse gradazioni.

Se interviene la mutazione intenso (che è una categoria), il colore cambia ulteriormente. Gli intensi se privi di effetti di diffusione, sono dorati, altrimenti assumono una tonalità limone anche se più carica e meno evidente rispetto ai brinati. Di solito si parla solo di dorati e di limone per la varietà e di intensi e brinati per la categoria. Nelle mostre si classifica come giallo senza precisazioni a livello di varietà. Avremo poi il giallo intenso, brinato e mosaico come categoria. Altri termini come paglierino o simili vengono usati solo da vecchi allevatori di forma e posizione, lisci o arricciati. A volte gli stessi chiamano dorato l'intenso e paglierino il brinato indipendentemente dalla varietà, è bene non confondere. L'espressione limone è considerata di gran lunga più pregiata e nei canarini di colore è quella ricercata. Il dorato, nei canarini di colore è considerato difetto, anche se la cosa sarebbe discutibile essendo ipotizzabile come varietà a se stante.

Fa eccezione il canarino lizard ove il fondo lipocromico non è limone, somiglia al dorato ma è specifico, avendo una forte tonalità di colore, superiore al dorato e assente negli altri canarini, poiché i carotenoidi non sono elaborati, fenomeno unico in canaricoltura. Il giallo dal punto di vista chimico è costituito da carotenoidi assunti con l'alimentazione, in particolare luteina e zeaxantina, che vengono elaborati in xantofille del canarino. Il giallo è multifattoriale e possiamo avere diverse gradazioni. Attenzione però, le diverse gradazioni, di solito, non sono molto accentuate e forti differenze spesso non sono tanto di varietà in se, ma imputabili ad interferenze della categoria: ad esempio l'eccesso di brinatura indebolisce l'espressione lipocromica.

La selezione deve tenere conto di due multifattorialità, quella della quantità dei pigmenti e quella legata alle strutture del piumaggio che modificano la tonalità. Si noti che la tonalità limone apparentemente riduce la ricchezza del colore, che appunto apparentemente, sembra meno carico del dorato. Un altra apparenza è che i gialli limone intensi, per interferenza dell'intensità stessa, appaiono meno limone dei brinati. Anche il dimorfismo sessuale incide essendo le femmine meno ricche di lipocromo, sia pure di poco. Questa minore ricchezza favorisce l'espressione limone. Si tengano in gran conto queste circostanze, per non equivocare. C'è il rischio di considerare più limone una femmina solo perché femmina o più limone un brinato, solo perché brinato. Al contrario si eviti di considerare ottimo, come limone un soggetto non tale, solo perché intenso, causa la sopravvalutazione dell'interferenza della categoria. L'esperienza e la capacità di osservazione sono importantissime.

Negli accoppiamenti si ricercheranno assieme la massima espressione del giallo e la massima espressione della tonalità limone. Tracce di fattori rossi sono difetto gravissimo. Si noti che lievi presenze di rosso producono una tonalità giallo arancio che si può confondere col dorato. Anche qui occorre attenzione ed esperienza. Anche nei melaninici il giallo può essere presente, come nei selvatici; la selezione è la stessa. Possono esserci interferenze varie che non è il caso di affrontare, in questa sede, fra melanine e lipocromi. L'alimentazione non ha molta importanza, nonostante l'origine alimentare dei carotenoidi. Evidentemente i carotenoidi di una dieta normale sono sufficienti. Molti paventano il rischio di dorature se si somministrano verdure, ma è del tutto inesistente, le dorature sono un fatto strutturale, non alimentare. Negare cibi freschi è solo un maltrattamento ingiustificato. Qualche piccolo danno pare possa farlo la farina di mais, poiché la zeaxantina sembra possa produrre leggere sfumature anomale. Un rischio serio è nelle uova. Se si confeziona un pastoncino con uova colorate con cantaxantina, essendo questo carotenoide assimilabile senza ulteriori elaborazioni il danno è certo e grave, il colore diventa più o meno aranciato. Bisogna usare uova non colorate artificialmente o pastoncini del commercio, pronti all'uso.

Giovanni Canali

Comments

Buongiorno

Io allevo da anni poche coppie di canarini gialli cercando di arrivare ad avere un giorno una selezione di mitologici gialli limone.

La passione è tanta ma per vari motivi posso reperire soggetti mediocri e fare il meglio con quello che trovo, sono abbastanza soddisfatto del miglioramento costante dei miei soggetti ma immancabilmente tra i novelli compare qualche soggetto dorato arancio diffuso o su spalle e mascherina, non capisco pero se questi difetti sono dovuti a un antenato con sangue di cardinalino oppure se l arancio puo comparire nei galli puri. puo chiarirmi il dubbio ?

Ho letto che l' accoppiamento con bianchi dominanti può pulire il lipocromo (immagino perchè tracce di sangue di cardinalino sarebbero palesi e aiuta a fare selezione ), questo può servire ?

La ringrazio per l articolo e per le dritte su come fare selezione

L’accoppiamento con bianchi dominanti non serve a nulla per pulire il giallo. Il bianco dominante non arreca di per se vantaggi, a meno che non derivi da ottimi gialli, ma questo è altro discorso.

Dorato e arancio non sono la stessa cosa. Il dorato attiene alla struttura della penna che non produce effetti di riflessione della luce (probabilmente diffusione di Tyndall) necessari ad avere il giallo limone verdognolo. L’arancio comporta pigmenti rossi o arancio mescolati al giallo e presuppone parentela con il cardinalino del Venezuela che ha trasmesso i fattoti rossi.

È necessario escludere con il massimo rigore i soggetti arancio o giallo arancio. Da non usare, magari un po’ meno severamente, i dorati specialmente se del tutto dorati, esistono anche forme intermedie. Spesso si fa confusione fra dorato ed arancio, che in effetti si somigliano se l’arancio non è molto evidente, ma è errore grave, spero di aver dato sufficiente spiegazione.

Da quello che leggo, mi pare che i due difetti coesistano, nel qual caso sarebbe bene ripartire da zero.

Cercando alle mostre qualcosa si trova.

Cordialmente Giovanni Canali