
Domanda: Sono un allevatore alle prime esperienze, ho dei lipocromici e dei bruni opale con qualche portatore, un mio amico ha insistito per darmi una coppia di phaeo bianchi recessivi geneticamente bruni. Purtroppo il maschio mi è morto senza apparente motivo così non volendo fare deporre alla femmina uova chiare le ho dato un maschio bruno opale giallo, anche se dicono che non vada bene, alcuni però dicono che l’opale latente aumenta il bruno, a me sembra strano. Comunque mi sono nati dei bruni normali gialli, credo sia logico perché mi hanno spiegato che da due mutazioni diverse nascono dei normali. Volevo sapere due cose: se i bruni ottenuti portano due fattori, come dicono, posso usarli come portatori? Poi mi è venuta una curiosità, cosa otterrei accoppiando fra di loro due fratelli del genere? .Nessuno sa dirmelo. Grazie anticipatamente.
Risposta:
Gentile allevatore, in effetti accoppiando due caratteri mutati recessivi e non allelici si ha il fenomeno della complementazione e nascono dei classici doppiamente eterozigoti, cioè portatori dei due caratteri accoppiati; nel suo caso però c’è di mezzo anche il bianco recessivo, quindi portano anche quello. Badi però le due mutazioni che complementano, devono essere non alleliche come appunto opale e phaeo.
Se vi fosse allelicità nascerebbero facilmente degli intermedi come in effetti accade nel caso di opale ed onice oppure di phaeo e topazio. Lei non mi descrive le caratteristiche dei bruni che ha ottenuto, del resto forse sarebbe presto.
Il bruno opale viene selezionato per il disegno che deve essere lungo e largo su modello dei classici con la riduzione dell’opale. Si selezionava anche per la feo, oggi, in seguito ad un grave errore di scelta si seleziona senza feo. L’indicazione non è tuttavia interpretata molto alla lettera.
Nei phaeo si seleziona moltissimo per la feo ma si trascura il disegno, non a caso nei portatori si nota come sia spesso ridotto ai minimi termini. Ora la selezione a favore della feo è sacrosanta, ma non è corretto trascurare il disegno, poiché facilmente si hanno situazioni confuse. Se le selezioni fossero corrette si dovrebbero ottenere ottimi classici fra opale bruno e phaeo, ma purtroppo per le ragioni sopra esposte ben difficilmente accade.
Posso quindi immaginare carenze di disegno, non so se anche di feo.
Se vi fosse qualche soggetto ben disegnato, ipotesi molto difficile, potrebbe essere usato come portatore di opale, anche se il feo latente non è utile e sarebbe meglio che non ci fosse, non che incida negativamente, ma potrebbero uscire nel prosieguo dei soggetti opale-feo, puri cioè per entrambi i fattori, non espositivi poiché non riconosciuti.
Se vi fosse qualche soggetto molto ricco di feo, ipotesi non difficile come nel caso precedente (dipende molto dalle caratteristiche del padre, se aveva o no molta feo), si potrebbe usare come portatore di phaeo anche se avremo lo stesso problema di prima, questa volta per l’inopportuna presenza dell’opale latente.
Mi compiaccio che le sembri strano che l’opale latente possa aumentare il bruno nei portatori; in effetti è una diceria diffusissima quanto infondata. Non è neanche ipotizzabile che una mutazione che riduce le melanine, possa aumentarne una nei portatori.
Insomma, sarà difficile che possa avere qualcosa di buono, tuttavia poiché non è impossibile è doveroso nutrire qualche si pur piccolissima speranza.
Quanto ai risultati dell’eventuale accoppiamento fra bruni portatori di opale, phaeo e bianco recessivo, siamo di fronte ad un triibridismo mendeliano e si calcola in sessantaquattresimi, col rapporto 27-9-9-9-3-3-3-1, ove ci sono 27 tridominanti, vale a dire che manifestano i tre caratteri dominanti, (nel nostro caso classico non opale, classico non phaeo e giallo) tre gruppi di 9 bi dominanti diversi tre gruppi di 3 mono dominanti diversi e 1 solo triplo recessivo, vale a dire:
27 bruni gialli
9 bruni opale gialli
9 bruni phaeo gialli
9 bruni bianchi recessivi
3 bruni opale bianchi recessivi
3 bruni phaeo bianchi recessivi
3 bruni opale- phaeo gialli
1 bruno opale-phaeo bianco recessivo
Ho scritto bruni phaeo anziché solo phaeo per evidenziare la natura genetica dei medesimi.
Badi che questo rapporto sussiste solo se i geni responsabili dei tre fattori considerati sono posti su (tre) coppie cromosomiche diverse (come è sommamente probabile che sia nel caso in oggetto) altrimenti le percentuali cambiano in base al crossing-over ed in specie alla distanza di locus dei geni considerati.
Aggiungo che, in ogni gruppo, vi è un solo omozigote, gli altri sono portatori di uno o più caratteri.
Non ritengo di potermi dilungare oltre, la rimando se crede, al mio testo “I colori nel Canarino” ed. F.O.I.
Gradisca distinti saluti Giovanni Canali
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