Il verzellino per migliorare il ceppo dei verdi

Inviato da Canali Giovanni il Ven, 24/06/2011 - 00:09

Domanda

Sig. Canali ho sentito dire da gente molto brava, che per fare dei bei verdi bisogna partire col verzellino.
Ma alcuni che vincono non l’hanno usato. Mi spiega come stanno le cose?

Risposta

Quella del verzellino come utile o addirittura necessario per ottenere neri gialli, una volta classificati come verdi, di ottima qualità è una tesi del tutto errata e priva di logica. Nonostante ciò l’ho sentita dire anch’io più volte, anche da parte di personaggi ritenuti dai più molto competenti.Il verzellino ha un’espressione del disegno simile a quella del canarino selvatico, suo vicino parente, ma direi un poco inferiore. Certamente molto inferiore ai canarini di colore di tipo nero ben selezionati.
Anche il nero (l’ossidazione) di becco e zampe è molto inferiore a quella dei canarini neri ben selezionati.
Appare quindi ovvio che l’ibridazione col verzellino non possa dare alcun vantaggio nel tipo, anzi può fare solo danno.
Nell’accoppiamento chi ha meno non può migliorare, ma solo peggiorare chi ha di più; dovrebbe essere lapalissiano, ma evidentemente non per tutti.
C’è da chiedersi come possano nascere certe dicerie. Non voglio dilungarmi, ma un pensiero che forse potrebbe aver messo fuori strada qualcuno, potrebbe essere la condizione di selvatico del verzellino, forse anche la sua condizione più omozigote rispetto ai canarini domestici.
Un ulteriore messa fuori strada deriva dal fatto che chi ha effettuato questa ibridazione con successive reibridazioni, a volte ha ottenuto qualcosa di buono, ma non ha capito la vera ragione.
Ragione da ricercare non nell’avvenuta ibridazione, ma nel fatto che è partito con un’ottima femmina canarina e anche nelle successive reibridazioni ha usato ottime canarine.
Pertanto il danno iniziale è stato compensato dall’ottima qualità delle canarine usate e dalla selezione effettuata.
Certo non si ottiene nulla di più di quello che si ha selezionando bene un ceppo di canarini puri, anzi in purezza è meglio, poiché non si deve fare marcia indietro e poi avanti.
Gli ibridi del resto non appaino superiori o uguali ai canarini puri dello stesso ceppo, come disegno ed ossidazione, ma inferiori e neppure gli R1, solo gli R2 se sono state usate femmine ottime potranno, forse essere ad un ottimo livello e comunque non superiori ai migliori canarini di quel ceppo.
Se col tipo non ci siamo non ci siamo neppure con la varietà; infatti il lipocromo del verzellino selvatico è di un giallo intermedio fra il dorato e il limone con variazioni individuali.
Situazione analoga al canarino selvatico, il canarino domestico se ben selezionato ha un giallo limone molto superiore, salvo rarissime eccezioni alla forma selvatica.
Tornando al verzellino ho visto un solo esemplare con un giallo limone eccezionale, praticamente perfetto, fra l’altro quel soggetto aveva un becco straordinariamente nero e nel complesso era molto superiore alla media, non ne ho mai più visto l’eguale e di verzellini ne ho visti qualche migliaio.
Di conseguenza non è possibile attendersi nulla di positivo neppure a livello di varietà se non per eccezioni più uniche che rare ed in ogni caso non superiori ai migliori canarini.
Quanto alla categoria, il verzellino è un brinato come tutti i selvatici, ma ha una brinatura più abbondante del canarino selvatico e molto più abbondante del canarino domestico ben selezionato per l’uniformità.
La brinatura così abbondante del verzellino mette in evidenza le zone di elezione che corrispondono a quelle del canarino.
Non a caso c’è chi lo considera mosaico e ritiene che dal verzellino derivi tale categoria.
La somiglianza col mosaico in effetti c’è ed è notevole anche se non perfetta sia nel maschio che nella femmina, ma la natura di brinato è evidente, considerando che si vedono regolarmente ibridi col canarino palesemente brinati, cosa non possibile se fosse mosaico stante la dominanza del mosaico sul brinato.
Tuttavia non si può non rilevare che la tesi dell’origine mosaico dal verzellino, per quanto errata è più sostenibile di quella del cardinalino visto che nel cardinalino le somiglianze sono molto minori, il maschio ne è addirittura l’opposto!
Questa brinatura così abbondante certo non giova nei ceppi di intensi e brinati; forse farebbe meno danno nei ceppi di mosaico, ma creerebbe una condizione eterozigote che è meglio evitare.
È bene che i mosaico non siano portatori di brinato, per ovvi motivi.
La forma nel verzellino è arrotondata ma la taglia è minore; quindi anche come taglia non sarebbe un vantaggio l’incrocio col verzellino. Forse una utilità per le forme arrotondate, ma che si disperdono facilmente e che comunque si possono ottenere con la selezione.
Certo non un vantaggio per il canto, visto che il verzellino lo ha molto meno bello del canarino.
Mi consenta un inciso, penso che il canto sia la maggiore differenza fra queste due specie così affini.
Augurandole ottime selezioni in purezza la saluto molto cordialmente. Giovanni Canali