Come tenere il vostro primo canarino

Inviato da Amministratore il Gio, 27/08/2009 - 00:37

1. LA GABBIA
La prima cosa da procurarsi è quella che sarà la casa del nostro amico. La sue dimensioni dipendono dal tipo di canarino e dallo spazio disponibile nel locale, ma devono permettere una distanza tra i posatoi di almeno 4-5 volte la lunghezza del nostro uccellino: così sarà costretto a volare per passare dall’uno all’altro e fare quindi una salutare ginnastica. La gabbia dovrà perciò essere lunga almeno 60 cm. , alta 40cm e larga 35 cm. Sarà di forma semplice, rettangolare, in filo di ferro zincato, con cassetto e griglia estraibili sul fondo, avrà 4 sportelli grandi (due ai lati e due davanti, e quattro piccoli per le mangiatoie, sul davanti o ai lati.

Sarà corredata da 4 mangiatoie esterne in plastica trasparente, un beverino a sifone o meglio a pallina, quattro posatoi diversi per forma e diametro (i due in alto più lontani, i due in basso più vicini), una pinzetta in plastica per frutta, una greppia per la verdura, un portaosso con un osso di seppia, una vaschetta da bagno, meglio se esterna.
Questi accessori potranno essere disposti come nel disegno, e comunque in modo che quelli in basso non possano essere sporcati dal canarino quando si trova ai piani superiori... Collocheremo la gabbia in un luogo illuminato dalla luce naturale per l’intera giornata (ma solo per poche ore al sole diretto, curando di avere sempre una parte della gabbia all’ombra!), senza aggiungere ore di luce elettrica al mattino o alla sera, non riscaldato d’inverno (ma neppure esposto al gelo), arieggiato ma senza spifferi. Non in cucina, soprattutto, esposto ai vapori delle pentole.
La gabbia sarà appoggiata o sospesa (fuori portata del gatto!) all’altezza minima del nostro viso. Potremo così lavorare comodamente senza spostarla e senza incombere dall’alto sull’uccellino (gli fa paura) quando gli daremo da mangiare o faremo pulizia (almeno ogni 2-3 giorni cambieremo la carta sul fondo del cassetto e almeno ogni settimana laveremo cassetto e griglia; il beverino verrà lavato a ogni cambio dell’acqua; mangiatoie e accessori verranno lavati e disinfettati una volta al mese). Se la gabbia è appoggiata al muro, possiamo evitare di sporcarlo proteggendolo con un foglio di plastica.
2. LA SCELTA
Se non ci è stato regalato, dovremo a questo punto scegliere il nostro canarino.
Maschio o femmina? Se contiamo di tenerne uno solo, teniamo presente che solo i maschi cantano, e cantano tutti bene. Se però vogliamo ascoltare dei veri virtuosi, potremmo optare per una razza da canto, come l’Hartz Roller o il Malinois.
Se ci piace l’aspetto originale, ci sono i canarini arricciati o col ciuffo e le varie razze di forma e posizione (Gibber, Bossu), grandi e snelli(Yorkshire) o paffuti (Norwich).
Oppure, possiamo scegliere tra le infinite sfumature di bianco, giallo, verde , rosso e bruno dei canarini di colore.
Possiamo rivolgerci direttamente a un allevatore serio (informandoci ad esempio presso la più vicina associazione di allevatori, come l’AOP o altra federata FOI) o a un negoziante di fiducia: ascoltando i suoi consigli, sceglieremo –guardandolo da due metri di distanza, perché i soggetti spaventati sembrano sennò tutti vispi- un canarino vivace, con le penne aderenti al corpo e non gonfie tipo piumino da cipria, con le unghie non troppo lunghe e senza grosse scaglie sulle zampe (vorrebbe dire che è vecchio), che saltella qua e là nella gabbia e respira a becco chiuso e in modo non visibile. Se alla zampa ha l’anellino, leggeremo l’anno di nascita: un canarino può vivere anche quasi 20 anni, ma è meglio non acquistarne uno più vecchio di 1-2 anni: si abituerà meglio a noi, e resterà con noi più a lungo.
3. TRATTAMENTO
Per fare amicizia col canarino, gli staremo spesso accanto ma non troppo, per non spaventarlo e fargli far male svolazzando disordinatamente; ci muoveremo lentamente senza scatti, gesti bruschi né rumori forti; non grideremo e non lo fisseremo da vicino troppo a lungo. Da mangiare, metteremo in due delle mangiatoie il misto di semi per canarini, che rinnoveremo solo quando sarà quasi completamente finito, altrimenti il canarino tenderà a mangiare solo i semi che gli piacciono di più e farà una dieta sbilanciata., come un bambino con troppi dolci a disposizione.... Attenzione però: le mangiatoie possono sembrare piene, ma contenere solo i “gusci” dei semi già mangiati! Ogni 2 giorni li soffieremo via delicatamente, in modo da accertarci di quanto veramente resta.
Nella terza mangiatoia metteremo un pastoncino “di mantenimento” .
Riempiremo invece la quarta mangiatoia di grit, indispensabile per la digestione e per fornire elementi minerali. Sono cose che troveremo in tutti i negozi per animali.
Nell’apposita pinzetta metteremo una fettina di mela o di altra frutta gradita (da provare, i canarini hanno spesso gusti personali) e nella greppia non faremo mancare qualche foglia di verdura (insalata, radicchio, cicoria, dente di leone, centocchio, cavolo) ben lavata e asciugata.
Cambieremo l’acqua nel beverino a sifone ogni 2 giorni (d’estate tutti i giorni) e ogni 3-4 se il beverino è a pallina. Ogni giorno lasceremo a disposizione la vaschetta del bagno con acqua fredda e pulita per un paio d’ore, poi glielo toglieremo, per evitare che beva l’acqua che ha sporcato.
DA RICORDARE SEMPRE:
Tenere un canarino vuol dire assumersi una grossa responsabilità: lui non è in grado di procurarsi ciò di cui ha bisogno, perché anche se potesse uscire dalla gabbia non sarebbe più capace di trovarlo, e non può dirci cosa gli manca. Ci dobbiamo pensare noi! In cambio, ci darà la gioia quotidiana di vederlo vivere e sentirlo cantare, di imparare mille cose su di lui e sulla natura, di sentirci utili per un essere indifeso che ha bisogno di noi.

Comments

Sera. Vorrei cortesemente chiedervi dopo aver letto il vostro articolo dove posso trovare con lo stesso stile e professionalità tutte le informazioni più importanti e necessarie come linee guida( alimentazione muta accoppiamento etc. ) per continuare questa splendida avventura..

Grazie

Un saluto

 

Gentile Rosario,

molto dipende dall'approccio che si vuole avere su questo splendido hobby, se l'obbiettivo è semplicemente detenere e allevare canarini oppure approfondire e addentrarsi nel mondo della selezione di mutazioni e razze differenti. Posso consigliarle alcuni testi che può trovare sul sito della www.foi.it nella sezione delle "news e pubblicazioni", in particolare "Canaricoltura" per il primo aspetto e "I colori del canarino" per quanto riguarda le mutazioni di colore.

Saluti

Sandro Lampredi