SOS nidiacei

Inviato da Cellina Codaglio il Ven, 28/08/2009 - 23:13

In questo articolo puoi trovare le nozioni di base che possono permetterti di soccorrere piccoli nidiacei caduti dal nido o feriti che spesso non sopravvivono proprio per inesperienza di chi li soccorre. 
Questa guida è curata da persone che hanno fatto del recupero di nidiacei e di uccelli feriti una vera e propria missione e dopo tanti anni di esperienze sul campo e di successi sul reinserimento di uccelli in natura possono essere ritenute dei punti di riferimento in materia, per questo pubblichiamo volentieri alcune nozioni pratiche di pronto soccorso che verranno via via integrate da approfondimenti nei vari casi specifici.

Raccoglierli o no ?

In primavera, durante una passeggiata nel bosco, ma anche nel giardino di casa, o sul marciapiede, può capitare a chiunque di trovare un nidiaceo (un piccolo di uccello). Il nostro istinto ci induce a raccogliere il piccolo e portarlo a casa per "allevarlo". Questo atteggiamento, peraltro lodevole in quanto dimostra sensibilità nei confronti della natura, non sempre si rivela il migliore per la salute del nidiaceo.

Gran parte dei nidiacei abbandona spontaneamente il nido (merli, passeri, civette…) quando ancora non sa volare bene, pur essendo seguito e alimentato dai genitori. Raccogliere uno di questi nidiacei significa strapparlo alle cure dei genitori, sicuramente più valide del più esperto e attento veterinario. Allevandoli si corre inoltre il rischio di "imprintarli" sull'uomo, facendone animali con una identità specifica deviata in modo irreversibile e non più in grado di affrontare una normale vita libera.

Esistono quindi due principali situazioni, che dobbiamo valutare:

  • Nidiacei feriti o in reale stato di pericolo (minacciati da gatti o altri predatori, finiti in mezzo alla strada…): per sopravvivere hanno bisogno di cure da parte dell'uomo.

  • Nidiacei sani, anche se ancora incapaci di volare e non in pericolo: devono essere lasciati nel luogo di ritrovamento magari spostati vicino ad una sciepe o aiuola se si trovano su una strada, ma mai spostati più di una decina di metri.

Prima di mostrare una tabella schematica sull'alimentazione di ciascun uccello, occorre ricordare che la prima cosa da fare quando si trova un volatile ferito è cercare di farlo bere, o mediante una siringa priva di ago o facendo scivolare direttamente dal nostro dito delle gocce d'acqua sul becco dell'animale. Questo perché, soprattutto in Estate, gli uccelli sono molto sensibili ai colpi di calore. Rammentiamo anche di tener pulito il loro alloggiamento da eventuali residui di cibo, che, con il caldo, potrebbero deteriorarsi ed intaccare la già precaria salute dell'animale.

Codirosso
Nidiaceo di codirosso

Procuratevi una scatola di cartone di dimensioni adeguate (poco più grandi dell'uccello in questione) e per favorire l'aerazione praticate dei fori sulla parte alta della scatola. Sul fondo della scatola sistemate dei fogli di carta tipo scottex.
Importante: non utilizzare gabbiette o trasportini per gatti.
Riponete l'animale nella scatola, assicurandovi che non possa uscirne. Evitate di mettere nella scatola alimenti o acqua, per evitare che si sporchi, infettando le eventuali ferite. Tenete lo scatolone in un luogo riparato, il più possibile tranquillo e al buio in questo modo si tranquillizzerà evitando di aumentare lo stress causato dalle ferite.
Se si tratta di animali molto giovani, pulcini, sistemate accanto o sotto la scatola una borsa d'acqua calda oppure una bottiglia di plastica riempita con acqua calda. Non porre la scatola con l'animale su stufe o termosifoni accesi.

Attenzione:

  • Alcuni volatili tipo rapaci possono artigliare e beccare. Munitevi di guanti spessi e maneggiate l'animale facendo attenzione a non avvicinarlo al corpo e al volto.

  • Non improvvisate cure veterinarie.

  • Limitatevi a disinfettare eventuali ferite sanguinanti con acqua ossigenata.

Balestrucci
Balestrucci

I GRANIVORI sono riconoscibili per il becco corto e grosso: Passeri, verdoni, cardellini, tortore

Esistono prodotti specifici per l'imbecco dei nidiacei reperibili nei negozi specializzati, (Energette, Nidornil, Vitovo, Nutrient Plus) da mescolare con acqua tiepida e somministrare con una siringa da 1 ml (senza ago).

IN MANCANZA DEI suddetti PRODOTTI:

  • “Pappa ai 4 cereali” Milupa o simili (quelle per bambini), mescolata con acqua tiepida, e somministrata con siringa da 1 ml.

  • "Pastone giallo all'uovo" mescolato con farina di mais, farina di riso e acqua (+ 1 goccia di vitamine "Idroplurivit" (in farmacia) + un pizzico di sali minerali in polvere) da somministrare con lo stecco (questo procedimento non è adatto per tortore!)

PER LO SVEZZAMENTO:

  •  Pastone giallo all'uovo.

  •  Spighe di panìco.

  •  Semi per canarini o pappagallini

  •  Granaglie (per tortore).

  •  Lasciare sempre acqua a disposizione.

Tutti i prodotti (ad eccezione delle vitamine Idroplurivit ) sono reperibili nei negozi specializzati per animali.

cinciallegre
Cinciallegre

Riconoscibili dal becco lungo e sottile: Cince, capinere, codirossi, rondini, rondoni, balestrucci, merli, storni.

Camole della farina e camole del miele (nei negozi per pesca), nei negozi specializzati in ornitologia si trovano insetti cotti e surgelati.

Macinato di manzo (oppure pesto di cavallo o cuore di bovino macinato) mescolato con Pastone per Insettivori ammorbidito con poca acqua, fare delle “palline” allungate e somministrare il tutto con una pinzetta.

Pastone per insettivori lasciato ammorbidire in poca acqua dalla sera alla mattina, da somministrare con lo stecco.(NON per rondini, balestrucci e rondoni, che sono uccelli esclusivmente insettivori e non traggono molto beneficio dalle farine presenti nel Pastone).Alla carne o al pastone si possono aggiungere pezzetti finemente tritati di mela, uva, ciliegie (NON per rondini, balestrucci e rondoni!)

balestrucci
balestrucci

RONDONI (Piccoli caduti dal nido)

  • Camole della farina (nei negozi per pesca).
  • Macinato di manzo (oppure pesto di cavallo o cuore di bovino macinato) mescolato con pochissimo Pastone per Insettivori ammorbidito con poca acqua, fare delle “palline” allungate e somministrarle con le dita, aprendo se necesario il becco del rondone (tirando dolcemente in giù le piumette del sottobecco). Si possono fare anche soli 3 pasti al giorno, somministrando fino a 10 palline (grandi come un fagiolo) per pasto.

Una pallina si intinge nei sali minerali (1 volta al giorno).
Separatamente si prepara, in un bicchierino, dell' acqua minerale naturale con poche gocce di IDROPLURIVIT .
Si somministreranno poche gocce d'acqua a fine pasto o durante.
Ogni tanto, un pasto dovrebbe essere fatto solo con (circa) 10 camole della farina (per i rondoni adulti, invece, camole a volontà).

Se durante la crescita il rondone viene alimentato solo con camole della farina, c'è il rischio che diventi grasso e flaccido, e questo potrà creare grossi problemi all' involo.
Se invece viene alimentato prevalentemente con carne macinata, crescerà più magro ma molto muscoloso e ciò faciliterà l'involo.
L'ideale comunque è una alimentazione mista.
Ci sono regioni italiane dove le camole della farina sono irreperibili .
In questo caso sarà opportuno ordinare nei negozi per animali un prodotto chiamato” INSECT MIX” della ditta ORLUX, che contiene 100% insetti essiccati che verranno mescolati alla carne macinata. Ottima alternativa sono i grilli che si possono trovare nei negozi che commerciano rettili.
Questa (i grilli) sarebbe l'alimentazione più vicina a quella naturale del rondone, ma si è visto che non tutte le persone sono disposte a maneggiare i grilli …
Quando il rondone è piccolo, va adagiato in una scatola da scarpe foderata con carta assorbente, sul cui coperchio vanno praticati dei fori per consentire all'uccello di respirare.
Man mano che cresce, anche la scatola sarà più grande fino a diventare uno scatolone alto 30-40 cm.

rondone
rondone

Istruzioni per l'involo

Le prove sul campo non sempre sono consigliate , in quanto il rondone non atterra sulle zampe ma sul petto e così potrebbero crearsi lesioni interne alla base del collo, con conseguenze anche letali.
Quando le ali diventano più lunghe di 2-3 cm rispetto alla coda e quando inizia a rifiutare il cibo e a fare prove di volo nello scatolone ( aprendo e sbattendo le ali con insistenza ), è segno che il rondone sente l' approssimarsi dell'involo.
Il rondone è pronto per l'involo quando, messo sul pavimento, con la faccia rivolta verso una finestra molto luminosa (ideale una porta finestra) e posizionato a 3-10m da suddetta finestra, lui frullerà le ali e, nel tentare di raggiungere la fonte luminosa, si alzerà di 10-30 cm dal suolo (senza alcun aiuto da parte nostra, al massimo una leggerissima spinta in avanti) usando lo spazio che lo separa dalla finestra come una "pista di decollo".
Se è capace di alzarsi anche di soli pochi cm senza il nostro aiuto, ciò significa che la muscolatura è ottima e che una volta lanciato in aria, su un campo, prenderà sicuramente il volo e sono escluse le cadute!
Invece, se messo sul pavimento come descritto sopra, il rondone tenterà di nascondersi, oppure arrufferà le piume del dorso, oppure si girerà con la coda verso la finestra , è segno che non è ancora pronto e conviene aspettare qualche giorno!

Cellina Codaglio

Comments

Ho letto molto volentieri e con interesse "il pezzo" sui nidiacei messo in prima pagina. Vorrei fare i miei più vivi complimenti all'autrice. Proprio in questa stagione era utile proporlo e bene ha fatto a farlo Sandro.
Un piccolissimo contributo che vorrei dare riguarda la distinzione fra granivori ed insettivori. I nidiacei granivori hanno il palato rosso gli insettivori giallo. Può essere utile anche questo parametro, poiché gli inesperti faticano a riconoscere le caratteristiche dei becchi, non sempre molto tipiche.
Spero che l'autrice vorrà mandarci altre cose, che non dubito interessanti, vista la competenza che emerge lampante dallo scritto in oggetto. Molto cordialmente

Giovanni Canali 

Gentilissimo sig.Canali, la ringrazio per le parole di apprezamento e per l'appunto sulla distinzione fra nidiacei granivori e insettivori. Purtoppo mi sono accorta che non ci sono regole in merito, in quanto i nidiacei di capinera, insettivori, hanno l'interno del becco rosa, e a volte anche rosa-acceso, esattamente come i granivori.... E chissà quante altre eccezioni ci saranno!.... Comunque, sono d'accordissimo con lei, in linea di massima valgono sempre le indicazioni da lei espresse.

Un saluto, cordialmente,

Cellina 

In effetti avrei dovuto dire che il colore del cavo orale dei pulcini non è regola fissa per distinguere insettivori e granivori, me ne dispiaccio.
Oltre alla Capinera vi sono anche altri insettivori a cavo orale rosso, come ad esempio il Beccafico suo stretto parente.
Eccezione almeno parziale di segno inverso, è l’allodola che pur essendo prevalentemente granivora ha pulcini con cavo orale giallo.
Ci sono anche casi di granivori con cavo orale rosa nei pulcini ad es. Frosone e Ciuffolotto, ma direi che il rosa è affine al rosso.
Vi sono insettivori a cavo orale arancione come Usignolo e Pettazzurro.
Direi comunque che il parametro colore del cavo orale dei pulcini, anche se non è certo, è utile e da considerare assieme ad altri parametri.
Per una ricerca potrei suggerire il testo “Nidi,uova e nidiacei degli Uccelli d’Europa” di Colin Harrison. Franco Muzzio Editore
Che i granivori durante l’allevamento dei piccoli diventino parzialmente insettivori (salvo eccezioni) in misura più o meno accentuata non è certo scoperta recente.
Ho letto su alcuni testi che, il citato Verdone, assumerebbe insetti dopo lo svezzamento.
Vi sono specie che diventano molto insettivore quando hanno i piccoli, come gli Zigoli o il Fringuello, altre molto meno come il Verzellino.
Poiché le indicazioni secondo me, andavano nel complesso abbastanza bene, ho notato citato un imbecco del commercio ottimo, come pure la segnalazione dell’uovo, non ho ritenuto di fare chiose.
Ogni specie o quantomeno genere, richiederebbe discorso a se, ma in linea di massima, per i granivori ottimi prodotti del commercio ed anche l’uovo sodo, mescolato con una base ed eventualmente inumidito, vanno benissimo, assieme ad altre cose e da non dimenticare l’acqua. L’uovo essendo molto proteico è un ottimo sostituto o surrogato degli insetti, almeno per i granivori meno esigenti.
C’è chi usa ancora il pane inzuppato nel latte, ma tale cibo non è considerato molto indicato poiché gli uccelli non digeriscono lo zucchero del latte (lattosio). Non a caso nei pastoni di solito si preferisce la caseina (proteina del latte).
Non dico di più poiché non sono molto bravo come imbeccatore; infatti ho sempre rigorosamente rispettato i nidi come i giovani appena involati in natura e nel mio allevamento ho sempre selezionato anche l’attitudine alle cure parentali e non solo la bellezza dei soggetti. Di conseguenza ho avuto esperienze di imbecco manuale abbastanza ridotte, più che altro un aiuto in situazioni difficili, peraltro spesso riuscito.
Spero intervengano amici più esperti di me nella fattispecie.
Cordiali saluti

Giovanni Canali

Caro Sandro, ogni hanno si imparano cose nuove e si migliora! La scheda per l'alimentazione dei granivori andrebbe modificata, in quanto secondo le ultime "scoperte", tutti i nidiacei granivori (ad eccezione del verdone) vengono alimentati con insetti dai loro genitori! Solo quando lasciano il nido iniziano a mangiare semi... Dunque, alla luce di queste preziose informazioni, già dall'anno scorso ho iniziato a somministrare ai piccoli passerotti che arivavano alla LIPU, esclusivamente camole del miele e carne macinata mescolata con farina di crisalidi, con stupefacenti risultati. Ho capito così perchè i granivori, ed in special modo i passeri, sono considerati "specie difficile da allevare": appena si trova un passerotto caduto dal nido, di solito ci si affretta a nutrirlo con le farine vitaminizzate, quelle per l'imbecco, con il risultato che....sopravvivono solo i più forti! Invece, con una alimentazione strettamente proteica, c'è 0% mortalità e i piccoli crescono benissimo. In seguito, appena spiccano i primi voletti, si può mescolare la carne macinata con della farina per l'imbecco (Nutrient plus, Energette, ecc.) per abituare il piccolo a digerire le farine -somministrando sempre e comunque le camole del miele. Quando inizia a mangiare da solo, si sospende la carne, visto che il giovanotto sgranocchierà le spighe di panìco e mangierà i semi per canarini.... 

 Non ti ho svelato subito questo "segreto" perchè volevo prima meterlo in pratica "sul campo" e provarne l'efficacia. Adesso, visto gli ottimi risultati, posso finalmente sbandierarlo ai quatto venti nella speranza che qualcuno si fidi e abbandoni le vecchie usanze! Appena possibile, dunque, quella scheda sull'alimentazione dei granivori andrebbe modificata, togliendo il paragrafo dove si consigliano le farine vitaminizzate e aggiungendo "carne macinata di manzo mescolata con poche quantità di farina di crisalidi (nei negozi per pesca) e sempre poche quantità di "Pastone con insetti RAFF" macinato finemente. Ovviamente resta valida l'informazione riguardante le vitamine da mettere nell'acqua da bere.

 Grazie, se ci fosse bisogno sono a tua disposizione per eventuali delucidazioni.

Ciao Cellina,
per quanto riguarda l'alimentazione del passero sono d'accordo con te, durante l'allevamento dei piccoli usa tantissimo gli insetti un po come fanno gli zigoli che a loro volta si alimentano di semi nel periodo freddo o quando comunque gli insetti scarseggiano. Non bisogna però generalizzare, per i granivori come cardellini, verdoni e verzellini dei quali ho potuto visionare nidi in natura, i gozzi dei piccoli erano stracolmi di semi immaturi ben evidenti attraverso la pelle quasi trasparente del gozzo. Ricordo di un nido di cardellini che mi aveva impressionato per la quantità di semi di dente di leone che rigonfiava il gozzo dei pullus, era evidente che per i genitori in quel periodo rappresentavano la prima scelta per l'allevamento dei piccoli e sicuramente se nella ricerca dei semi ancora allo stato lattiginoso incappavano in un qualche insetto non disdegnavano anche quello, ma è ben diverso dal poter affermare che diventano insettivori. In realtà penso che il grosso equivoco sia che molti dei preparati per l'imbecco dei nidiacei, prodotti da aziende che non fanno ricerca ma seguono la tendenza (fortunatamente non tutte), puntino ad avere un tenore proteico molto alto e un tenore di grassi bassissimo. Proprio questi ultimi sono importantissimi nelle prime fasi di vita e guarda caso gli insetti hanno si molte proteine ma anche un alto tenore di grassi. Guarda caso i semi preferiti per l'imbecco dei nidiacei sono semi oleosi e quindi con un'alta percentuale di grassi. Nell'allevamento di canarini e altri granivori uno degli alimenti più usati con curve di crescita dei piccoli difficilmente superabili è l'uovo e anche qui lo si menziona spesso per il valore delle sue proteine dimenticando quanto è alta la percentuale dei grassi. Sono convinto che tu abbia ottenuto degli ottimi risultati utilizzando insetti o carne con i passeri ma il successo penso che dipenda dal fatto che hai fornito un alimento equilibrato e digeribile e comunque il passero è un caso a sé. Ciao
Sandro

Grazie, Sandro, mi hai chiarito tanti punti "oscuri" riguardo ai cardellini!! Adesso che lo so, mi procurerò i semini di dente di leone (ti riferisci al Tarassaco?) e li nutrirò anche con quelli. Infatti, il cardellino è moooolto problematico da nutrire, io avevo sempre usato il "Nutrient Plus" e tutto procedeva bene fino ad un punto, poi iniziavano ad avere feci voluminose, come un "tubetto di dentifricio spremuto", e se non somministravo subito il "Disulfa", morivano in breve tempo. Aggiungendo nella dieta la carne macinata, c'erano state delle leggere migliorie, ma la sopravvivenza non era mai del 100%. In un libro avevo poi letto che "i piccoli vengono nutriti con insetti", però essendo il cardellino pullo molto minuscolo, il verme andava sezionato in tante parti, ecc.ecc....un calvario! L'anno scorso ho iniziato a triturare delle foglie di Tarassaco nell'impasto di Nutrient Plus, con ottimi risultati, e anche a somministrare preventivamente il Disulfa (su consiglio del veterinario della LIPU di Livorno), e questa sembrava la soluzione migliore.... Quest'anno darò senz'altro ai cardellini i semini da te consigliati, e cercherò un pastone più grasso. Ho appena acquistato il "Nutribird 21", spero vada bene -altrimenti, quale mi consigli?

 Nel libro di cui ti parlavo era scritto "il verdone è l'unico che alimenta i suoi piccoli esclusivamente con semi", e infatti è vero: il verdone è facilissimo da allevare, qualsiasi farina per l'imbecco va bene, e non necessita di altre aggiunte, e anche se trovati implumi crescono benissimo e non ho mai avuto decessi o malattie. Ecco perchè mi fidavo di quel libro, sembrava molto pertinente....

GRAZIE infinite, farò tesoro delle tue informazioni, specialmente quelle riguardo ai grassi.... Il bello di questo "mestiere" è che si impara sempre!

Comunque, lascio a te la scelta di aggiungere qualche paragrafo riguardo l'alimentazione del passero, che avrebbe veramente bisogno di proteine animali -chi non usa carne o camole del miele in aggiunta alle farine per l'imbecco, fa di solito delle tristi esperienze....e questa cosa io mi sono dimenticata di scriverla nel "manuale", uffaa....

 Un abbraccio, a presto.

 Cellina

Nutribird A21 è un ottimo prodotto tra l'altro contiene anche sostanze stimolanti la formazione della flora batterica intestinale, un'ottima alternativa ancora più adatta ai piccoli fringillidi (A21 nasce per gli psittacidi) è "Handmix della Orlux". Consiglierei anche come regola generale di preparare il prodotto con acqua di bottiglia intiepidita senza diluire troppo il preparato per non sovracaricare i reni con un eccesso di liquidi inutile. Ciao

Sandro

alla ricerca di nuove info su allevamento allo stecco di cardellini ho letto  l'intervento di Codaglio, che però è un po datato, e chiedo, ad oggi non vedo da nessuna parte variazioni su come migliorare l'allevamento allo stecco dei piccoli cardellini se non principalmente  con le farine  per l'imbbecco di origine industriale, l'alimentazione del cardellino anche da adulto e sempre stato un  rebus con  grossi rischi, mi chiedo se questo nuovo approccio con farina di crisalidi e camole e carne puo' andar bene per i piccoli cardellini cosi delicati, e se no quali sono le nuove frontiere   per i piccoli del cardellino....Grazie mille

 trovatomi per caso sul vostro sito ho letto la discussione con Cellina Codaglio, un po datata e che  non ha ssoddisfatto la mia ricerca sul miglior sistema di allevamento allo stecco del cardellino, chiedo se ci sono nuove   procredure  alimentari fai da te  che possono sostituire le classiche farine industriali per lallevamento allo stecco,nell'intento di migliorare il risultato per il delicato pull delcardellino. grazie mille

Buongiorno Nicola,

Mi sembra di capire che la sua esperienza con i preparati industriali non sia stata delle migliori, personalmente penso che con il cardellino tanti insuccessi siano proprio dovuti alla ricerca di formule miracolose per una specie che è sempre stata vista come inarrivabile o quasi. In realtà in questi anni l'allevamento del cardellino domestico a raggiunto livelli di produzione molto alti e di conseguenza è migliorata la conoscenza delle esigenze nutrizionali. Tornando ai preparati per l'allevamento allo stecco, occorre assicurarsi che siano "cotti" e quindi assolutamente non contaminati come possono essere delle semplici farine miscelate, negli ultimi anni sono usciti dei prodotti specifici per le specie che richiedono un alto apporto "energetico" come i cardellini o piccoli insettivori, sono prodotti ottenuti dalla macinazione di estrusi e con valori nutrizionali adeguati, frutto di studi e non di improvvisazione.

Saluti

Sandro